La Fondazione sostiene numerosi progetti di ricerca per la cura di adulti e bambini affetti da malattie rare e gravi in linea con il supporto che Maria Teresa Lavazza attraverso l’associazione Adisco Sezione Piemonte ha sempre garantito alla ricerca scientifica.
Numerosi progetti di ricerca sostenuti da Maria Teresa Lavazza e Adisco Sezione Piemonte hanno portato a pubblicazioni scientifiche e a importanti innovazioni terapeutiche.
In particolare gli studi relativi all’immunoterapia, condotti in collaborazione con l’Istituto per la Ricerca e la cura del Cancro di Candiolo, hanno portato all’avvio dello Studio Clinico di Fase 1 sull’utilizzo di immunoterapia adottiva con cellule Cytokine Induced Killer (CIK) per pazienti affetti da neoplasie aggressive come l’osteosarcoma o il sarcoma di Ewing, frequenti in età pediatrica e tra i giovani adulti.
Lo studio C.A.S.T (CIK Cells Advanced Sarcoma Trial), in collaborazione con Fondazione Veronesi, ha dimostrato iniziali risultati di efficacia delle terapie basate sulle cellule CIK.
Altri studi importanti condotti all’interno del Centro Trapianti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino grazie al supporto di Adisco Piemonte hanno introdotto importanti innovazioni terapeutiche relative all’utilizzo delle cellule staminali.
Tali ricerche hanno mostrato come tecniche innovative come il trapianto intraosseo di sangue di cordone ombelicale è sicuro e fattibile anche in ambito pediatrico.
Un’altra innovazione terapeutica importante e utilizzata in numerose applicazioni cliniche consiste nell’uso delle CSM (Cellule Staminali Mesenchimali): viste le loro importanti caratteristiche e la loro diffusa presenza nell’organismo, negli ultimi anni sono state identificate come candidate ideali in studi di sperimentazione clinica nel campo della medicina rigenerativa o di malattie croniche immunitarie e degenerative.
Le CSM possono essere inoltre utilizzate per nuovi approcci terapeutici per tumori particolarmente aggressivi come l’osteosarcoma, che rappresenta il 60% dei tumori maligni dell’apparato scheletrico nelle prime due decadi di vita.